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Irapuato
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January 11 Blessed William Carter. breski1 January 11 Blessed William CarterMore
January 11 Blessed William Carter.

breski1 January 11 Blessed William Carter
Irapuato
Beato Guillermo Carter, mártir
fecha: 11 de enero
n.: c. 1549 - †: 1584 - país: Reino Unido (UK)
canonización: B: Juan Pablo II 22 nov 1987
hagiografía: Abel Della Costa
En Londres, en Inglaterra, beato Guillermo Carter, mártir, que, estando casado, por haber publicado un tratado sobre el cisma, durante el reinado de Isabel I fue colgado y descuartizado en Tyburn.
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Beato Guillermo Carter, mártir
fecha: 11 de enero
n.: c. 1549 - †: 1584 - país: Reino Unido (UK)
canonización: B: Juan Pablo II 22 nov 1987
hagiografía: Abel Della Costa
En Londres, en Inglaterra, beato Guillermo Carter, mártir, que, estando casado, por haber publicado un tratado sobre el cisma, durante el reinado de Isabel I fue colgado y descuartizado en Tyburn.
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Mártires de la persecusión en Inglaterra (1535 - 1681)

William (en español, Guillermo) nació en 1548, hijo de John Carter, comerciante en telas, y Agnes. Con quince años comienza a trabajar como aprendiz de John Cawood, impresor de la Reina, tarea que desempeñó durante diez años. Luego fue secretario de Nicholas Harpsfield, último archidiácono católico de Canterbury, que fue aprisionado. A la muerte de este, se casó y puso una imprenta en Tower Hill, en la que imprimió libros católicos. Del 23 de septiembre al 28 de octubre de 1578 estuvo encarcelado preventivamente (en las costumbres de la época, esas prisiones preventivas que eran más bien de advertencia y no requerían la intervención de un juez, se llamaban "Poultry Counter"), pero lo peor se desencadenó en 1580, cuando realizó una nueva edición de mil copias del "Tratado del Cisma", del Dr. Gregory Martin, que podía considerarse subversivo. Precisamente por esta obra William fue encarcelado en Gatehouse, y en 1582 trasladado a la Torre de Londres.
Permaneció en la Torre por dos años, fue torturado en el potro, según costumbres de la época, y finalmente en 1584 se celebró el juicio, en el que se le acusó por la impresión del libro de Martin, ya que un párrafo de la obra expresaba su confianza en el triunfo final de la fe católica, y de que la piadosa Judit conseguiría matar a Holofernes, lo que fue interppretado por los jueces como una incitación a asesinar a la Reina. Hay que reconocer que aunque en esta obra el párrafo podía tener un mero sentido retórico, de utilizar una metáfora tomada de la Biblia, abundaban en la época, dentro del campo católico, esas insinuaciones de que la verdadera solución al conflicto era matar a Isabel ("La perversa Jezabel del Norte", como la llamó el secretario de Gregorio XIII), así que había en el campo anglicano cierta paranoia con esa clase de textos.
Finalmente William fue condenado a la horca en Tyburn, lo que incluía el descuartizamiento y el reparto de restos, como advertencia, por toda la ciudad. El martirio se produjo el 11 de enero de 1584. Fue beatificado por SS Juan Pablo II en 1987.
Basado en la breve noticia de Catholic Encyclopedia, donde puede hallarse bibliografía.
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Irapuato
11 gennaio Beato Guglielmo (William) Carter Martire
La storia delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra, Scozia, Galles, parte dal 1535 e arriva al 1681; il primo a scatenarla fu com’è noto il re Enrico VIII, che provocò lo Scisma d’Inghilterra con il distacco della Chiesa Anglicana da Roma.
Artefici più o meno cruenti furono oltre Enrico VIII, i suoi successori Edoardo VI (1547-1553), …More
11 gennaio Beato Guglielmo (William) Carter Martire
La storia delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra, Scozia, Galles, parte dal 1535 e arriva al 1681; il primo a scatenarla fu com’è noto il re Enrico VIII, che provocò lo Scisma d’Inghilterra con il distacco della Chiesa Anglicana da Roma.
Artefici più o meno cruenti furono oltre Enrico VIII, i suoi successori Edoardo VI (1547-1553), la terribile Elisabetta I, la “regina vergine” († 1603), Giacomo I Stuart, Carlo I, Oliviero Cromwell, Carlo II Stuart.
Morirono in 150 anni di persecuzione, migliaia di cattolici inglesi appartenenti ad ogni ramo sociale, testimoniando il loro attaccamento alla fede cattolica e al papa e rifiutando i giuramenti di fedeltà al re, nuovo capo della religione di Stato.
Primi a morire come gloriosi martiri, il 4 maggio e il 15 giugno 1535, furono 19 monaci Certosini, impiccati nel tristemente famoso Tyburn di Londra, l’ultima vittima fu l’arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda Oliviero Plunkett, giustiziato a Londra l’11 luglio 1681.
L’odio dei vari nemici del cattolicesimo, dai re ai puritani, dagli avventurieri agli spregevoli ecclesiastici eretici e scismatici, ai calvinisti, portò ad inventare efferati sistemi di tortura e sofferenze per i cattolici arrestati.
In particolare per tutti quei sacerdoti e gesuiti, che dalla Francia e da Roma, arrivavano clandestinamente come missionari in Inghilterra per cercare di riconvertire gli scismatici, per lo più essi erano considerati traditori dello Stato, in quanto inglesi rifugiatosi all’estero e preparati in opportuni Seminari per il loro ritorno.
Tranne rarissime eccezioni, come i funzionari di alto rango (Tommaso Moro, Giovanni Fisher, Margherita Pole) decapitati o uccisi velocemente, tutti gli altri subirono prima della morte, indicibili sofferenze, con interrogatori estenuanti, carcere duro, torture raffinate come “l’eculeo”, la “figlia dello Scavinger”, i “guanti di ferro” e dove alla fine li attendeva una morte orribile; infatti essi venivano tutti impiccati, ma qualche attimo prima del soffocamento venivano liberati dal cappio e ancora semicoscienti venivano sventrati.
Dopo di ciò con una bestialità che superava ogni limite umano, i loro corpi venivano squartati ed i poveri tronconi cosparsi di pece, erano appesi alle porte e nelle zone principali della città.
Solo nel 1850 con la restaurazione della Gerarchia Cattolica in Inghilterra e Galles, si poté affrontare la possibilità di una beatificazione dei martiri, perlomeno di quelli il cui martirio era comprovato, nonostante i due - tre secoli trascorsi.
Nel 1874 l’arcivescovo di Westminster inviò a Roma un elenco di 360 nomi con le prove per ognuno di loro. A partire dal 1886, i martiri a gruppi più o meno numerosi, furono beatificati dai Sommi Pontefici, una quarantina sono stati anche canonizzati nel 1970.
Per altri 85 nel 1987, si sono conclusi gli adempimenti necessari e così il 22 novembre 1987 papa Giovanni Polo II li ha beatificati a Roma, con il capofila Giorgio Haydock, confermando il giorno della loro celebrazione al 4 maggio.
Di essi 63 sono sacerdoti, di cui 2 gesuiti, 1 domenicano, 5 francescani e 55 diocesani; gli altri 22 sono laici, fra cui il tipografo William Carter.

William Carter nacque a Londra nel 1548, fu tipografo e per anni segretario dell’ultimo Arcidiacono di Canterbury, Nicola Harpsfield, dopo la morte di questi fondò una tipografia.
In essa stampò tra altri libri cattolici, anche la nuova edizione di “Un trattato sullo scisma” di Gregory Martins; per cui nel 1580 fu arrestato, messo in prigione e torturato.
Infine fra il 10 e l’11 gennaio 1584 fu impiccato e prima di morire venne sventrato, secondo la più che barbara esecuzione in uso in quel triste periodo.
Autore: Antonio Borrelli
Irapuato
January 11 Blessed William Carter (d. 1584)
Born in London, William Carter entered the printing business at an early age. For many years he served as apprentice to well-known Catholic printers, one of whom served a prison sentence for persisting in the Catholic faith. William himself served time in prison following his arrest for "printing lewd [i.e., Catholic] pamphlets" as well as possessing books …More
January 11 Blessed William Carter (d. 1584)
Born in London, William Carter entered the printing business at an early age. For many years he served as apprentice to well-known Catholic printers, one of whom served a prison sentence for persisting in the Catholic faith. William himself served time in prison following his arrest for "printing lewd [i.e., Catholic] pamphlets" as well as possessing books upholding Catholicism.
But even more, he offended public officials by publishing works that aimed to keep Catholics firm in their faith. Officials who searched his house found various vestments and suspect books, and even managed to extract information from William's distraught wife. Over the next 18 months William remained in prison, suffering torture and learning of his wife's death.
He was eventually charged with printing and publishing the Treatise of Schisme, which allegedly incited violence by Catholics and which was said to have been written by a traitor and addressed to traitors. While William calmly placed his trust in God, the jury met for only 15 minutes before reaching a verdict of "guilty." William, who made his final confession to a priest who was being tried alongside him, was hanged, drawn and quartered the following day: January 11, 1584.
He was beatified in 1987.

Comment:

It didn’t pay to be Catholic in Elizabeth I’s realm. In an age when religious diversity did not yet seem possible, it was high treason, and practicing the faith was dangerous. William gave his life for his efforts to encourage his brothers and sisters to keep up the struggle. These days, our brothers and sisters also need encouragement—not because their lives are at risk, but because many other factors besiege their faith. They look to us.
www.americancatholic.org/features/saints/saint.aspx