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Dialogo con San Bruno 40

6 dialogo

Continuano le domande del certosino a San Bruno su temi escatologici. Meditiamo sulle risposte.

CG – Perché “essere una vittima vivente” ci costa così tanto, pur sapendo che ciò è necessario per la nostra stessa fecondità?

SB – Perché costa? Semplicemente, perché è costato anche a Gesù. Questa consiste nel compimento della nostra Pasqua, nel nostro “passaggio”, nella nostra totale dedizione a Dio nello spogliamento del deserto e nel distacco assoluto da noi stessi.

L’intimità con Dio è un bene superiore, che si paga caro. Sperimentiamo un’intimità con Lui che è dolcezza, amore, ma dobbiamo pagarla: l’unione con Dio ci rende partecipi della Croce, del sacrificio di vittimismo di Gesù.

Dobbiamo vivere nell’intimità con Dio, ma portando anche un po’ il peso della croce, il peso dei peccati del mondo, lil peso della sua condanna: «non muoia, ma abbia la vita in abbondanza”.

Non ritenere quindi strano se senti dentro di te una sorta di agonia, quando devi rinunciare a tutto e perfino rinunciare alla sicurezza che ti danno i mezzi da te scelti o inventati. Nel deserto dell’esodo non possiamo scegliere nuove strade; Dobbiamo accogliere le vie aperte e indicate da Dio.

Ciò, ovviamente, richiederà da parte tua un incessante atteggiamento di fiducia; ma da una fiducia che scaturisce non da te stesso, dalle tue forze, dai tuoi mezzi, ma dalla forza di Dio, che ami e che cerchi attraverso i cammini della conversione, il tuo passaggio, della tua “Pasqua al Padre”.

Inoltre, con questa fiducia, illuminata dalla fede e sorretta dall’ancora della speranza, sentirai la violenza che sperimenta il cuore quando deve effettuare la consegna di sé stesso, senza riserve, a Dio, per rispondere al tuo amore infinito.

CG – Da dove viene tutto questo?

SB – Sono i misteri del cuore umano, le tendenze naturali, le forze create dalle nostre precedenti esperienze terrene che si fanno sentire, anche quando ci orientiamo verso Dio.

Devi superare queste forze opposte e superare le tue paure, padroneggiare queste difficoltà e rinunciare alle tue astuzie, confidare pienamente nel dono di Dio.

E tu lo sai bene: Dio non si consegna completamente se tu ti doni a gocce. La pienezza del suo amore esige la pienezza del tuo. “L’amore si ripaga con l’amore”…

Entra dunque in quella strada e lì compi la tua oblazione, la donazione del tuo amore. Sarà questa la testimonianza più grande della vostra fedeltà a Colui “che vi ha chiamato nell’amore”, a Colui “che vi ha amato e ha dato se stesso per voi”, a Colui che “vi ama di un amore eterno e che vi porta a Lui stesso nella misericordia» (Ger 31,3).

Sai qual è il massimo della felicità in questo e nel tuo mondo? Vediamo che non siamo un prodotto accidentale e senza senso, ma sperimentiamo che ciascuno di noi è voluto, amato e “necessario” per amore di Dio. E non c’è niente di più bello o di più sorprendente che essere innamorati di Cristo. Sì, non c’è niente di più bello che conoscerlo e comunicare agli altri il nostro amore, la nostra amicizia con Lui.

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